Vivaci stimoli dall’interno e dall’esterno sono presupposto per un sano sviluppo del cervello infantile. Cosa significa per questo sviluppo se, con l’uso troppo precoce dei dispositivi digitali, la vitalità plasmatrice delle impressioni sensorie viene soltanto simulata e la fame di apprendimento, del tutto corporea, dei bambini, viene in tal modo sistematicamente e ampiamente ingannata? Come si sviluppano sotto tale influsso la creatività e i sensi, primo fra tutti il senso della verità? L’influsso digitale troppo precoce e massiccio favorirà in futuro lo sviluppo di autocrazie? In che modo famiglie e insegnanti trovano oggi una coscienza desta per condizioni di sviluppo il più possibile ottimali? Come si può agire nel senso dei bambini, affinché essi possano sviluppare – il più possibile indisturbati – una personalità sovrana?
Conosci l'autore: Michaela Glöckler
Michaela Glöckler ha studiato Medicina a Tübingen e a Marburg. Ha svolto l’attività di pediatra antroposofica e dal 1988 al 2016 ha diretto la Sezione di Medicina presso il Goetheanum, Libera Università di Scienza dello Spirito, a Dornach (Svizzera). È presidente e cofondatrice di ELIANT (European Alliance of Initiatives for Applied Anthroposopy), organizzazione che ha fra i suoi obiettivi quello di dialogare con il Parlamento Europeo su temi nevralgici quali educazione, medicina e agricoltura. È attiva a livello internazionale per promuovere con conferenze e scritti la salutogenesi fondata sull’antroposofia e nella formazione continua. È autrice di numerose pubblicazioni, di cui varie disponibili anche in lingua italiana. Fra i suoi libri di ambito pedagogico, ricordiamo La salute del bambino (Aedel edizioni, Torino 2008), di recente pubblicato in Germania in nuova edizione presso Verlag Freies Geistes Leben, e Le doti e gli impedimenti dei bambini. Consigli pratici su questioni di educazione e di destino (Arcobaleno, Milano 2009)