L'opera contiene le conferenze che Rudolf Steiner tenne privatamente nel maggio del 1906 a Parigi che affascinarono Schurè al punto da annotarle facendone un fascicolo personale; venuto a conoscenza del fatto che fossero in quel momento ancora inedite decide di darle alla stampa (nel gennaio del 1928 in francese), in quanto esse segnano un momento capitale nel pensiero di Rudolf Steiner: quello del getto spontaneo della sua geniale concezione, affermando: "sono lieto di rendere questo nuovo omaggio ad un Maestro incomparabile, al quale debbo una delle grandi rivelazioni della mia vita. [...] Queste conferenze costituiscono, dunque, un compendio sommario di ciò che il Dottor Steiner chiama Antroposofia. Non ho la pretesa di riassumere in una prefazione tale vasto sistema, ove è tutto organicamente collegato. I suoi principi sono contenuti in una teogonia, in una cosmogonia ed in una psicologia perfette. Questa filosofia serve a stabilire una morale, una pedagogia ed una estetica speciali. L'insegnamento di questo Pensatore-Veggente si estende su tutti i campi. Le sue larghe vedute abbracciano tutta la storia dell'umanità e tendono ad infondere lo spirito spiritualista della scienza moderna, senza nulla toglierle del suo rigore e della sua chiarezza".
Conosci l'autore: Èdouard Schurè
Rudolf Steiner, fondatore dell'antroposofia, nacque in Austria nel 1961, e si mise in luce ancora studente curando la pubblicazione degli Scritti scientifici di Goethe. Dal 1890 al '97 collaborò all'Archivio di Goethe e Schiller a Weimar. Dal 1902 ebbe una più intensa attività come scrittore e conferenziere, prima nell'ambito della Società Teosofica e poi di quella Antroposofica, fondata nel 1913. Oltre a una trentina di opere scritte di carattere filosofico e antroposofico, sono rimasti i testi stenografati di quasi 6000 conferenze sui più diversi rami del sapere. Gli impulsi da lui dati nell'arte, nella scienza, nella medicina, nella pedagogia e nell'agricolutra portarono a movimenti oggi sempre più diffusi nel mondo. Morì nel 1925 a Dornach (Svizzera) dove aveva edificato il primo Goetheanum, un centro di attività scientifiche e artistiche fondate sull'antroposofia, distrutto da un incendio nel 1922 e poi ricostruito in cemento dopo la sua morte.